Propafenone, un antiaritmico dalla farmacocinetica complessa
Il Propafenone ( Rytmonorm) ,è un farmaco antiaritmico di classe IC, secondo Vaughan Williams, dotato di un effetto anestetico locale, indicato nel trattamento della fibrillazione atriale. Il Propafenone è quasi completamente assorbito dopo sommninistrazione orale con livelli plasmatici di picco dopo circa 3,5 ore dalla somministrazione nella maggioranza dei pazienti. Il Propafenone presenta un'elevata biotrasformazione pre-sistemica ( effetti di primo passaggio epatico). La biodisponibilità è dose dipendente, e può essere aumentata in caso di ridotta insufficienza epatica. Il Propafenone segue una farmacocinetica non lineare, probabilmente dovuta alla saturazione del metabolismo epatico.
Ad esempio ad un aumento di 3 volte del dosaggio ( 300 mg a 900 mg) corrisponde un aumento di 10 volte della concentrazione plasmatica allo steady-state. Nel 90% dei pazienti il farmaco è rapidamente metabolizzato. L'emivita plasmatica è 2-10 ore. Questi pazienti , detti metabolizzatori veloci, danno origine a due metaboliti del Propafenone: 5-IdrossiPropafenone e N-DepropilPropafenone. Negli uomini questi due metaboliti sono presenti in basse concentrazioni, meno del 20%.
In meno del 10% dei pazienti il processo metabolico del Propafenone è più lento. Non viene formato il 5-IdrossiPropafenone, oppure se ne formano quantità minime. L'emivita del Propafenone in questi soggetti, detti lenti metabolizzatori, è tra le 10 e le 32 ore. La ridotta capacità a formare il metabolita 5-IdrossiPropafenone è associata ad una ridotta capacità di metabolizzare la Debrisochina ed una varietà di altri farmaci ( Metoprololo, Dextrometorfano).
Nel lenti metabolizzatori la farmacocinetica del propafenone è lineare. Ci sono significative differenze nelle concentrazioni plasmatiche del Propafenone nei metabolizzatori lenti e nei metabolizzatori veloci.
I metabolizzatori lenti raggiungono concentrazioni di 1,5-2 volte quelle dei metabolizzatori veloci. A dosaggi compresi tra i 675 ed i 900 mg/die. A più bassi dosaggi di Propafenone le differenze sono ancora più grandi con concentrazioni plasmatiche 5 volte maggiori per i lenti metabolizzatori rispetto ai metabolizzatori veloci.
Xagena 2001
Ad esempio ad un aumento di 3 volte del dosaggio ( 300 mg a 900 mg) corrisponde un aumento di 10 volte della concentrazione plasmatica allo steady-state. Nel 90% dei pazienti il farmaco è rapidamente metabolizzato. L'emivita plasmatica è 2-10 ore. Questi pazienti , detti metabolizzatori veloci, danno origine a due metaboliti del Propafenone: 5-IdrossiPropafenone e N-DepropilPropafenone. Negli uomini questi due metaboliti sono presenti in basse concentrazioni, meno del 20%.
In meno del 10% dei pazienti il processo metabolico del Propafenone è più lento. Non viene formato il 5-IdrossiPropafenone, oppure se ne formano quantità minime. L'emivita del Propafenone in questi soggetti, detti lenti metabolizzatori, è tra le 10 e le 32 ore. La ridotta capacità a formare il metabolita 5-IdrossiPropafenone è associata ad una ridotta capacità di metabolizzare la Debrisochina ed una varietà di altri farmaci ( Metoprololo, Dextrometorfano).
Nel lenti metabolizzatori la farmacocinetica del propafenone è lineare. Ci sono significative differenze nelle concentrazioni plasmatiche del Propafenone nei metabolizzatori lenti e nei metabolizzatori veloci.
I metabolizzatori lenti raggiungono concentrazioni di 1,5-2 volte quelle dei metabolizzatori veloci. A dosaggi compresi tra i 675 ed i 900 mg/die. A più bassi dosaggi di Propafenone le differenze sono ancora più grandi con concentrazioni plasmatiche 5 volte maggiori per i lenti metabolizzatori rispetto ai metabolizzatori veloci.
Xagena 2001